in concerto

EXTRA 

 

l’hinterland vesuviano: la tradizione ‘e cunte, ‘e canti, fronne, filastrocche e tammurriate

 

   …Il percorso dello spettacolo si snoda attraverso l’evoluzione e il mutamento dei canti popolari e contadini; “E fronne ‘e limone , e canti a carrettiere, e canti a figliola” e tutto quanto serviva a comunicare nel mondo agreste nei secoli passati, fino alle sonorità etniche passando per le trasformazioni che hanno cambiato la forma ma non contaminato i contenuti oltre a canti tradizionali.

     Il gruppo propone brani tradizionali: fronne, canti ‘a carrettiere, canti a figliola, tammurriate; tratti dal lavoro discografico "EXTRA", edito dalla Jumping Records nella loro versione originale per non smarrire le "nostre radici, la nostra storia" oltre a brani quali :“Guerra, Figliuli, Canto dei San Fedisti,  ‘A cantina de zì Teresa, ‘A Rumba de scugnizzi, Quant’è bello chi sape…, Fronna2, Tammurriata 2002,” che appartengono ad un nuovo progetto sulle sonorità del mediterraneo e sulla "contaminazione".

  

     Musicisti:

  • Lucio Catavèro, basso, voce
  • Antonio De Falco, chitarra
  • Lorenzo De Michele,tastiere
  • Raffaele Del Prete, batteria 
  • Francesco Di Maio, sassofono
  • Pasquale Terracciano, voce, tammorre, strumenti popolari
  • Esigenze Tecniche

musicisti:4/7 elementi,

durata spettacolo:70’c.a.(1h 10 min.)

palco: spazio utile mt.6x8;

amplificazione:adatta all’ambiente, batteria con pedana, 2 DI BOX,6 monitor, luci,ampli per guitar bass,presa elettrica ac 220v per riscaldatore disponibile sul palco.

Attenziò Battagliò, Pupulaziò, è asciuto pazzo ‘o patrone!....

 

...il mai dimenticato Giuseppe Marotta, testimone poeticamente disincantato di una Napoli oramai scomparsa, dedica la sua raccolta di racconti “L’oro di Napoli” ai personaggi più rappresentativi di un’epoca e di una cultura che lui intuiva come in via d’estinzione.

 

                              Ma chi e cosa era ‘o Pazzariello?

 

Il Pazzariello era il predecessore dei caroselli, il progenitore degli spot pubblicitari, il diretto erede dei banditori che nel medioevo andavano di borgo in borgo ad urlare le “grida” dei potenti.

‘O Pazzariello aveva un abito sgargiante, da grande ammiraglio, con alamari e feluca, impugnava, di solito, una specie di scettro ed era contornato da una banda di suonatori destinati, essenzialmente, a fare chiasso e ad attirare l’attenzione del popolo dei vicoli.